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 Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
 Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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| "Brividi"... al Teatro dei Vigilanti |  
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| La stagione teatrale invernale del Comune di Portoferraio , rivitalizzata quest'anno grazie alla direzione artistica di Andrea Buscemi, ha proposto nei giorni scorsi al pubblico elbano un nuovo stimolante appuntamento. 
 Giovedì 6 marzo il Teatro dei Vigilanti ha proposto "Patricia Highsmith: brividi", regia di Lucia Poli, con musiche di Francesco Marini, eseguite dal vivo da Andrea Farri e Davide Settembrino. Protagonista è stata la stessa Lucia Poli, vera signora del teatro, che si è misurata con il giallo con ironia raffinata, ammiccante, colta, misurata e affascinante.
 
 Si è tratto di uno spettacolo fatto di un concerto per parole e musica. Quattro racconti della Highsmith portati in scena come una partitura musicale, con scansioni di ritmo e tappeti di atmosfere, con improvvisi lampi, aperture e con l'emotività forte che una sonorità jazz-rock contemporanea può dare.
 
 "Mi è venuta voglia di presentare questa autrice - ha raccontato Lucia Poli - attraverso alcuni dei suoi racconti che, per essere brevi e in certi casi in forma di monologo, si offrono più facilmente alla comunicazione teatrale. Ho affidato a un giovane musicista, Francesco Marini, la composizione delle musiche e a due giovanissimi interpreti, Davide Settembrino e Andrea Farri, la loro esecuzione dal vivo. Così è nato questo spettacolo".
 
 Fiorentina, Lucia Poli è la sorella minore di Paolo Poli con cui ha realizzato negli anni ottanta quattro spettacoli teatrali: "Apocalisse", "Femminilità", "Paradosso"(Poesie di Aldo Palazzeschi) e "Cane e gatto".
 
 Collabora da anni con Stefano Benni con cui ha portato in scena "Corpo insegnante", "Sorelle d'Italia", "Bestiacce, bestioline", e "In attesa della catastrofe".
 
 Nella passata stagione è stata coprotagonista ne "L'importanza di chiamarsi Ernesto" di oscar Wilde, per la regia di Mario Missiroli. Nel cinema ha lavorato con Giuseppe Bertolucci, Ugo Chiti, Paolo Benvenuti.
 
 
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